Fonte repubblica.it/salute
Un gene aumenta il rischio di sclerosi multipla e lupus
La scoperta, firmata anche da ricercatori dell'Università di Sassari e del Cnr, pubblicata sul prestigioso New England Journal of Medicine: "Ci aiuterà a identificare i bersagli verso cui indirizzare le nuove terapie"

"Sclerosi multipla e lupus eritematoso sistemico sono malattie multifattoriali, in cui il processo autoimmune è determinato dall'azione congiunta di diversi fattori genetici e ambientali", spiega Cucca. "Più le cause di questo processo sono conosciute, più diventa facile capire i meccanismi biologici alla base e identificare i corretti bersagli terapeutici - aggiunge Cucca - creando anche le premesse per capire a quali individui debbano essere somministrati specifici farmaci". Oggi, anche grazie a questo studio, "emerge un ruolo primario dei linfociti B in questa patologia - precisa il docente - queste cellule immuni, tra le altre funzioni, producono anticorpi che normalmente ci difendono da certi tipi di microbi ma che in qualche caso possono diventare auto-anticorpi e partecipare alla risposta infiammatoria che sta alla base di alcune forme di autoimmunità".
La ricerca si è basata sul sequenziamento del genoma in migliaia di individui sani e malati, abbinato a una caratterizzazione dettagliata dei loro profili immunologici. "Le analisi, inizialmente condotte su persone sarde, sono state estese a ampie casistiche provenienti da Italia, Spagna, Portogallo, Regno Unito e Svezia", aggiunge Maristella Steri, primo autore del lavoro e ricercatrice Irgb-Cnr. "Dopo sei anni siamo stati in grado di identificare la correlazione tra gene e il rischio di sviluppare Sm o lupus"