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Dna modificato, il governo cinese ha bloccato i test
Attività 'illegale e inaccettabile'
Redazione ANSA 29 novembre 2018 15:03
Il viceministro della Scienza e della Tecnologia Xu Nanping, parlando con la tv statale cinese Cctv, ha detto che il suo ministero "si è opposto con forza" agli sforzi che hanno portato di recente alla nascita di due bimbe con il Dna "corretto" e ha annunciato che c'è un'indagine in corso. L'esperimento di He, ha spiegato il vice ministro, "ha oltrepassato la linea della moralità e dell'etica a cui ha aderito la comunità accademica ed è scioccante e inaccettabile".
He Jiankui aveva annunciato la nascita delle gemelle Lulu e Nana, dicendo che l'obiettivo della sperimentazione era ottenere esseri umani resistenti all'Aids. Successivamente lo stesso ricercatore ha annunciato una seconda gravidanza di embrione.
La decisione del ministero è stata anticipata dalle pesanti critiche espresse dalla National Health Commission, che ha mobilitato un gruppo di esperti per chiarire l'accaduto, in base a Zeng Yixin, numero due della Commissione stessa. In un'altra intervista alla Cctv, Zeng ha affermato che il caso "viola gravemente sia le leggi e i regolamenti della Cina sia i principi etici", assicurando che i dipartimenti e i governi locali stanno indagando il caso assicurando che le violazioni saranno "punite con risoluzione".
Con il rapido sviluppo di scienza e tecnologia, "la ricerca e le applicazioni della scienza devono responsabilizzate seguendo le norme tecniche ed etiche".
Nell'ambito della seconda conferenza sull'editing del genoma umano, i 14 attori principali hanno siglato un comunicato unitario in cui viene definita "irresponsabile" la sperimentazione su ovuli, seme o embrioni al di fuori dei laboratori di ricerca "perché non si conoscono ancora abbastanza cose riguardo i rischi o la sicurezza" di tale modo di agire. Nel corso della conferenza, l'intervento di He ha suscitato notevoli polemiche, nonostante si sia detto "disponibile a collaborare a pieno con tutte le indagini sul mio lavoro".
Secondo molti scienziati, quanto fatto dimostra un fallimento del sistema nel tutelare e sorvegliare se stesso e mostrato la necessità di regole e principi più stringenti. Anche se altri puntano il dito solo contro He: "è stato un suo fallimento, non della comunità scientifica", ha spiegato Alta Charo, legale dell'Università del Wisconsin e bioeticista.
C'è poi chi sceglie una terza via: la modifica del Dna a fini riproduttivi può essere preso in considerazione in futuro "ma solo quando c'e' un evidente bisogno medico", con chiara comprensione dei rischi e dei benefici e sotto certe condizioni, ha concluso Victor Dzau, presidente dell'Accademia della medicina statunitense