LeScienze.it 12 marzo 2018
Un legame fra batteri e malattie autoimmuni
Alcune malattie autoimmuni possono essere scatenate da un batterio raro che riesce a superare la barriera intestinale e raggiungere fegato, milza e linfonodi, dove innesca una reazione del sistema immunitario diretta contro l'organismo(red)
Un batterio intestinale può innescare una risposta del sistema immunitario in grado di causare o aggravare malattie come il lupus eritematoso sistemico o patologie epatiche autoimmuni. A scoprirlo è stato un gruppo di ricercatori della Yale School of Medicine a New Haven, che firma un articolo pubblicato su "Science". Il lupus eritematoso sistemico è una malattia multifattoriale, al cui insorgere concorrono cioè svariati fattori, ma l'azione del batterio Enterococcus gallinarum, un enterococco molto raro, può rappresentare il fattore scatenante di questa patologia.

In esperimenti su topi, i ricercatori hanno scoperto che questi batteri sono in grado di superare la barriera dell'intestino tenue, formata da catene di enterociti (le cellule caratteristiche dei tessuti intestinali), i cui interstizi sono bloccati da complessi proteici chiamati giunzioni. Superata la barriera, E.gallinarum raggiunge facilmente il fegato e altri organi, in particolare milza e linfonodi; in questo modo il batterio scatena un processo infiammatorio durante cui sono secreti messaggeri chimici uguali a quelli che si osservano nei soggetti con lupus, che inducono la proliferazione di autoanticorpi (anticorpi cioè che attaccano anche cellule dell'organismo). L'introduzione artificiale di altri tipi di batteri in quegli stessi organi non induce invece una reazione immunitaria di questo tipo.

Ora i ricercatori intendono approfondire i meccanismi d'azione di E. gallinarum, e di capire in che modo il batterio riesce a superare la barriera intestinale più facilmente di altri microrganismi, anche se vi sono indizi che sfrutti qualche preesistente debolezza delle giunzioni.